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Elasticità e resistenza degli impasti

L'elasticità e la resistenza degli impasti sono essenziali per ottenere prodotti da forno di qualità. In questo articolo di Valerio Barralis, analizzeremo i fattori chiave.

Elasticità e resistenza: tecniche avanzate per un impasto perfetto

L’elasticità e la resistenza degli impasti rappresentano le fondamenta della lavorazione artigianale, essenziali per ottenere prodotti da forno di alta qualità. Questi due fattori influiscono direttamente sulla lavorabilità, sulla lievitazione e sulla texture del prodotto finale, che sia un pane, una pizza, o un dolce lievitato. In questo articolo esploreremo non solo i fattori chiave che le influenzano, ma anche le soluzioni avanzate per ottenere impasti perfettamente bilanciati.

Il ruolo della farina: le proteine come struttura portante dell’impasto

La scelta della farina è il primo passo per controllare l’elasticità e la resistenza degli impasti. Le proteine del glutine, presenti nella farina (glutenina e gliadina), sono responsabili dello sviluppo della maglia glutinica, che conferisce struttura e tenuta all’impasto.

Farine di forza (W > 300) sono particolarmente indicate per impasti che richiedono tempi lunghi di lievitazione, come quelli dei grandi lievitati, in cui l’elasticità è essenziale per sopportare il peso della massa. Al contrario, farine con un contenuto proteico più basso sono indicate per prodotti più friabili, come i biscotti o la pasta frolla, dove è desiderata una resistenza minore.

Approfondimento tecnico: la qualità del glutine dipende non solo dal contenuto proteico della farina, ma anche dal tipo di grano utilizzato. Le varietà di grano con un elevato contenuto di proteine solubili, come il grano Manitoba, tendono a creare impasti estremamente resistenti, ideali per prodotti che necessitano di una struttura forte, ma che richiedono una manipolazione delicata, per evitare che diventino troppo tenaci.

Idratazione e consistenza: trovare il giusto equilibrio

L’acqua è il secondo elemento fondamentale per lo sviluppo della struttura dell’impasto. L’idratazione attiva le proteine della farina, facilitando la formazione della maglia glutinica. Maggiore è l’idratazione, maggiore è l’estensibilità dell’impasto, ma l’eccesso di acqua può portare a difficoltà di lavorazione e ridurre la resistenza dell’impasto.

Tecnica avanzata: l’utilizzo del metodo dell’autolisi può ottimizzare l’idratazione e lo sviluppo del glutine. Se si lasciano riposare farina e acqua prima di aggiungere altri ingredienti, si dà il tempo alle proteine di idratarsi completamente, migliorando sia la resistenza che l’elasticità degli impasti finali. Questo processo rende gli impasti più facili da lavorare e favorisce lo sviluppo di una struttura più regolare e uniforme.

Suggerimento pratico: se utilizzi farine ad alto assorbimento come la Manitoba, l’autolisi può migliorare la lavorabilità dell’impasto senza dover aumentare i tempi di impastamento. Per impasti ad alta idratazione, come quelli per il pane ciabatta, è consigliabile idratare fino all’80-85% per ottenere un impasto altamente elastico, ma che mantenga la resistenza necessaria a reggere la lievitazione.

Tecniche di impastamento: incordatura e sviluppo della struttura glutinica

Il processo di impastamento è cruciale per lo sviluppo del glutine e, di conseguenza, per l’elasticità e la resistenza dell’impasto. Un impastamento prolungato favorisce l’allineamento delle fibre di glutine, creando una rete forte e flessibile. Tuttavia, esistono diverse tecniche di impastamento che si adattano ai diversi tipi di impasti.

Tecnica avanzata: Per impasti ricchi di grassi o zuccheri, come il panettone o la brioche, è consigliabile utilizzare una tecnica di impastamento a bassa velocità seguita da una fase di riposo (fermentazione in massa), per permettere un miglior sviluppo del glutine. L’incordatura, ovvero il punto in cui l’impasto diventa liscio, elastico e si stacca dalle pareti della ciotola, è l’obiettivo da raggiungere per impasti che necessitano di una buona tenuta.

Suggerimento pratico: utilizzare la tecnica delle pieghe a mano durante la fermentazione in massa per rafforzare ulteriormente la struttura dell’impasto. Questo metodo è particolarmente utile per impasti ad alta idratazione o lievitati a lunga fermentazione, in cui una manipolazione eccessiva comprometterebbe la resistenza.

Riposo e maturazione: il tempo come alleato di elasticità e resistenza degli impasti

Il tempo di riposo non è solo una pausa nel processo di lavorazione, ma un passaggio chiave per migliorare le proprietà meccaniche dell’impasto. Durante il riposo, le fibre glutiniche si rilassano, permettendo all’impasto di diventare più elastico e facile da stendere o modellare.

Tecnica avanzata: la maturazione a freddo (fermentazione a bassa temperatura) è un metodo che permette di migliorare sia la texture che il sapore degli impasti. Durante la maturazione, gli enzimi agiscono sugli zuccheri e sulle proteine, migliorando l’elasticità e conferendo una migliore estensibilità. Questa tecnica è particolarmente utile per impasti come pizza, pane o brioche, dove la maturazione prolungata migliora sia la struttura che il profilo aromatico.

Suggerimento pratico: prova a maturare l’impasto in frigorifero per 12-24 ore. Questo processo rallenta la lievitazione, ma permette di ottenere un impasto più lavorabile e con una struttura migliore.

La gestione delle temperature: controllo preciso per risultati costanti

La temperatura è un fattore spesso sottovalutato, ma cruciale per il controllo dell’elasticità e della resistenza dell’impasto. Temperature più basse rallentano lo sviluppo del glutine e l’attività dei lieviti, permettendo una lavorazione più agevole e una maggiore uniformità.

Tecnica avanzata: il controllo della temperatura, durante la fase di impastamento, è essenziale per evitare il surriscaldamento dell’impasto, che può compromettere la struttura. È possibile utilizzare acqua fredda o addirittura ghiaccio durante l’impastamento, per mantenere la temperatura ideale, soprattutto nei mesi più caldi o per impasti ad alta idratazione.

Suggerimento pratico: mantieni la temperatura dell’impasto sotto i 24°C per ottenere un equilibrio perfetto tra sviluppo del glutine e attività fermentativa. L’uso di termometri a sonda può aiutare a monitorare con precisione la temperatura dell’impasto.

Conclusione

Per ottenere un impasto elastico e resistente, è fondamentale padroneggiare la combinazione di farina di qualità, giusta idratazione, tecniche di impastamento e riposo. Utilizzando metodi avanzati come l’autolisi, l’incordatura e la maturazione a freddo, è possibile migliorare significativamente la lavorabilità e il risultato finale. Piesse di Molino Vigevano, una farina versatile e bilanciata, è la scelta perfetta per garantire un impasto dalla consistenza ottimale, in grado di resistere a lunghe lavorazioni e dare vita a prodotti impeccabili, sia in termini di estetica che di sapore.

Valerio Barralis per Molino Vigevano